ALCUNI CENNI SUI SISTEMI A CORREZIONE DI
ERRORI
Vengono così chiamati quei sistemi che, data una colonna base (vedasi 10^
puntata), garantiscono la vincita ridotta (o biridotta etc.), purchè il numero
di errori commessi sul pronostico non ecceda un certo limite, stabilito in
precedenza.
L'uso di questo particolare tipo di sistemi presenta vantaggi e svantaggi.
Il vantaggio più eclatante è dato dal risparmio di spesa rispetto al
corrispondente sistema ridotto (o biridotto etc.) senza condizioni.
Lo svantaggio più evidente è dato, invece, dalle maggiori difficoltà che si
presentano in sede di pronostico.
Infatti, usando un ridotto (o biridotto etc.) assoluto è sufficiente dover
stabilire in quali partite giocare le triple,
le doppie e le fisse che si hanno a disposizione.
Quando si decide di utilizzare un ridotto a correzione di errori, oltre allo stabilire la posizione di triple, doppie e fisse, si deve anche pronosticare una colonna base (ovviamente scegliendo i segni che si ritengono più probabili), rispetto alla quale si dovrà commettere un numero massimo di errori, stabilito a priori in base alle caratteristiche del sistema.
le doppie e le fisse che si hanno a disposizione.
Quando si decide di utilizzare un ridotto a correzione di errori, oltre allo stabilire la posizione di triple, doppie e fisse, si deve anche pronosticare una colonna base (ovviamente scegliendo i segni che si ritengono più probabili), rispetto alla quale si dovrà commettere un numero massimo di errori, stabilito a priori in base alle caratteristiche del sistema.
In particolare la correzione di errori può essere decisa su tutto il campo
del pronostico oppure su una o più sezioni dello stesso.
I nostri studi si sono indirizzati, soprattutto, sulla correzione di errori
a tutto campo (=su tutte le varianti del sistema), prendendo in considerazione
diverse sequenze di errori:
a) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4 errori sulla colonna base.
b) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5 errori sulla colonna base.
c) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5-6 errori sulla colonna base.
d) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5-6-7 errori sulla colonna base.
e) Sistemi a correzione di 3-4-5-6 errori sulla colonna base.
f) Sistemi a correzione di 4-5-6-7 errori sulla colonna base.
g) Sistemi a correzione di 5-6-7-8 errori sulla colonna base.
g) Sistemi a correzione di 5-6-7-8 errori sulla colonna base.
Posto che, convenzionalmente, la colonna scelta come baseè quella composta
solamente da segni 1, è ovvio che chiunque utilizzi questo tipo di sistemi
dovrà adattarla al proprio pronostico, sostituendo i segni 1 con quelli da lui
ritenuti più attendibili.
Trascureremo i sistemi a correzione di 0-1 errori sulla base (per i ridotti
n-1 basta giocare la sola colonna base) e quelli a correzione di 0-1-2 errori,
perchè assolutamente banali e, inoltre, poco proficui in termini di resa.
In particolare, riguardo alle categorie di sistemi a correzione di errori
sopra elencate, non esiste un metodo univoco di costruzione: è necessario
ricercare, di volta in volta, la soluzione più consona.
Questa caratteristica dei correttori (= sistemi a correzione di errori) li
rende quasi tutti interessanti, almeno dal punto di vista dello studioso.
Invece, un metodo univoco di costruzione esiste per i sistemi a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base.
Invece, un metodo univoco di costruzione esiste per i sistemi a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base.
Questa loro particolarità li rende, se non interessanti dal punto di vista
sistemistico, almeno idonei ad essere immediatamente compresi dai neofiti.
Infatti, per la costruzione di un qualsiasi sistema a correzione di 0-1-2-3
errori, la soluzione più adatta consiste nel dividere tale sistema in due
sezioni, il più possibile uguali come numero di eventi.
Ovviamente nei sistemi costituiti da un numero pari di eventi le due
sezioni saranno esattamente uguali (ad es. su un sistema per 6 partite avremo 2
sezioni di 3 partite ciascuna).
Nei sistemi costituiti da un numero dispari di varianti avremo una sezione
maggiore di un evento rispetto all'altra (ad es. su un sistema per 7 partite
avremo una sezione di 3 partite ed un'altra di quattro).
Inoltre, per comprendere il funzionamento della correzione da zero a tre
errori occorre riprendere in esame la tavola di posizone degli errori, concetto
già trattato nella 14^ puntata.
Diviso in due sezioni un qualsiasi sistema di almeno 6 partite, tutte le
possibili disposizioni di 0-1-2-3 errori rispetto ad una colonna base saranno
le seguenti (tavola di posizione degli errori):
1^ sezione
|
0
|
1
|
2
|
3
|
0
|
1
|
2
|
0
|
1
|
0
|
2^ sezione
|
0
|
0
|
0
|
0
|
1
|
1
|
1
|
2
|
2
|
3
|
Come si potrà facilmente verificare le posizioni di errore colorate
in rosso sono quelle
sufficienti a garantire la copertura dei sistemi a correzione di 0-1-2-3
errori.
Nel caso si voglia effettuare la correzione su un sistema costituito da un
numero DISPARI di eventi, la sezione
più piccola andrà SEMPRE identificata con la prima sezione
dello schema sopra riportato.
Esaminiamo ora un paio di esempi pratici.
1) 11 doppie a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base,
ridotto n-1.
Divideremo le 11 partite in due sezioni, la prima di 5 partite e la seconda
di 6 partite, per cui sulle prima sezione avremo una colonna base di cinque
segni 1 e sulla seconda sezione una colonna base di 6 segni 1.
Sulla prima sezione faremo ruotare uno e due errori in tutte le posizioni
possibili, mantenendo la colonna base sulla seconda sezione:
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
Correzione di un errore sulla colonna
colonna base della prima sezione = 5 colonne.
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
Correzione di due errori sulla colonna
base della prima sezione = 10 colonne.
Successivamente manterremo la colonna base sulla prima sezione, e, al
contrario faremo ruotare due errori sulla seconda sezione:
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
Correzione di due errori sulla colonna
base della seconda sezione = 15 colonne.
Il ridotto n-1 a correzione a tutto campo di 0-1-2-3 errori sulla colonna
base risulterà pertanto composto da
5 + 10 + 15 = 30 colonne.
2) 8 triple a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base,
ridotto n-1.
Avremo, in questo caso, due sezioni di 4 partite ciascuna.
Il sistema comporterà uno sviluppo di 56 colonne (8 + 24 + 24) e, con
l'utilizzo di tutti i possibili accorpamenti, assumerà il seguente aspetto:
X2
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
Lascerò a chi desideri esercitarsi la costruzione di tutti gli altri
possibili sistemi, avvertendo che, nel caso di sistemi misti, per trovare le
soluzioni ottimali sarà necessario scegliere, di volta in volta, la
collocazione più idonea per il posizionamento delle varianti triple.
Inoltre ricordo che, per la costruzione dei correttori costituiti da un
numero di eventi inferiore alle 6 partite, la metodologia rimane la stessa,
mentre le posizioni degli errori sulle tavole corrispondenti diminuiscono.
Di certo, anche la perfetta realizzazione di tutte le possibili soluzioni,
sino alle 14 triple, non rappresenta, comunque, una eccelsa conquista
sistemistica: prova ne sia il fatto che non li abbiamo neanche presi in
considerazione nel momento in cui abbiamo stilato le nostre tabelle dei
primati.
Semplicemente, questi sistemi vanno considerati per quello che in realtà
sono: un altro tassello nel nostro viaggio alla scoperta dell'affascinante
mondo della sistemistica, niente di meno , niente di più!
ALCUNI CENNI SUI SISTEMI A CORREZIONE DI
ERRORI
Vengono così chiamati quei sistemi che, data una colonna base (vedasi 10^
puntata), garantiscono la vincita ridotta (o biridotta etc.), purchè il numero
di errori commessi sul pronostico non ecceda un certo limite, stabilito in
precedenza.
L'uso di questo particolare tipo di sistemi presenta vantaggi e svantaggi.
Il vantaggio più eclatante è dato dal risparmio di spesa rispetto al
corrispondente sistema ridotto (o biridotto etc.) senza condizioni.
Lo svantaggio più evidente è dato, invece, dalle maggiori difficoltà che si
presentano in sede di pronostico.
Infatti, usando un ridotto (o biridotto etc.) assoluto è sufficiente dover
stabilire in quali partite giocare le triple,
le doppie e le fisse che si hanno a disposizione.
Quando si decide di utilizzare un ridotto a correzione di errori, oltre allo stabilire la posizione di triple, doppie e fisse, si deve anche pronosticare una colonna base (ovviamente scegliendo i segni che si ritengono più probabili), rispetto alla quale si dovrà commettere un numero massimo di errori, stabilito a priori in base alle caratteristiche del sistema.
le doppie e le fisse che si hanno a disposizione.
Quando si decide di utilizzare un ridotto a correzione di errori, oltre allo stabilire la posizione di triple, doppie e fisse, si deve anche pronosticare una colonna base (ovviamente scegliendo i segni che si ritengono più probabili), rispetto alla quale si dovrà commettere un numero massimo di errori, stabilito a priori in base alle caratteristiche del sistema.
In particolare la correzione di errori può essere decisa su tutto il campo
del pronostico oppure su una o più sezioni dello stesso.
I nostri studi si sono indirizzati, soprattutto, sulla correzione di errori
a tutto campo (=su tutte le varianti del sistema), prendendo in considerazione
diverse sequenze di errori:
a) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4 errori sulla colonna base.
b) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5 errori sulla colonna base.
c) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5-6 errori sulla colonna base.
d) Sistemi a correzione di 0-1-2-3-4-5-6-7 errori sulla colonna base.
e) Sistemi a correzione di 3-4-5-6 errori sulla colonna base.
f) Sistemi a correzione di 4-5-6-7 errori sulla colonna base.
g) Sistemi a correzione di 5-6-7-8 errori sulla colonna base.
g) Sistemi a correzione di 5-6-7-8 errori sulla colonna base.
Posto che, convenzionalmente, la colonna scelta come baseè quella composta
solamente da segni 1, è ovvio che chiunque utilizzi questo tipo di sistemi
dovrà adattarla al proprio pronostico, sostituendo i segni 1 con quelli da lui
ritenuti più attendibili.
Trascureremo i sistemi a correzione di 0-1 errori sulla base (per i ridotti
n-1 basta giocare la sola colonna base) e quelli a correzione di 0-1-2 errori,
perchè assolutamente banali e, inoltre, poco proficui in termini di resa.
In particolare, riguardo alle categorie di sistemi a correzione di errori
sopra elencate, non esiste un metodo univoco di costruzione: è necessario
ricercare, di volta in volta, la soluzione più consona.
Questa caratteristica dei correttori (= sistemi a correzione di errori) li
rende quasi tutti interessanti, almeno dal punto di vista dello studioso.
Invece, un metodo univoco di costruzione esiste per i sistemi a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base.
Invece, un metodo univoco di costruzione esiste per i sistemi a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base.
Questa loro particolarità li rende, se non interessanti dal punto di vista
sistemistico, almeno idonei ad essere immediatamente compresi dai neofiti.
Infatti, per la costruzione di un qualsiasi sistema a correzione di 0-1-2-3
errori, la soluzione più adatta consiste nel dividere tale sistema in due
sezioni, il più possibile uguali come numero di eventi.
Ovviamente nei sistemi costituiti da un numero pari di eventi le due
sezioni saranno esattamente uguali (ad es. su un sistema per 6 partite avremo 2
sezioni di 3 partite ciascuna).
Nei sistemi costituiti da un numero dispari di varianti avremo una sezione
maggiore di un evento rispetto all'altra (ad es. su un sistema per 7 partite
avremo una sezione di 3 partite ed un'altra di quattro).
Inoltre, per comprendere il funzionamento della correzione da zero a tre
errori occorre riprendere in esame la tavola di posizone degli errori, concetto
già trattato nella 14^ puntata.
Diviso in due sezioni un qualsiasi sistema di almeno 6 partite, tutte le
possibili disposizioni di 0-1-2-3 errori rispetto ad una colonna base saranno
le seguenti (tavola di posizione degli errori):
1^ sezione
|
0
|
1
|
2
|
3
|
0
|
1
|
2
|
0
|
1
|
0
|
2^ sezione
|
0
|
0
|
0
|
0
|
1
|
1
|
1
|
2
|
2
|
3
|
Come si potrà facilmente verificare le posizioni di errore colorate
in rosso sono quelle
sufficienti a garantire la copertura dei sistemi a correzione di 0-1-2-3
errori.
Nel caso si voglia effettuare la correzione su un sistema costituito da un
numero DISPARI di eventi, la sezione
più piccola andrà SEMPRE identificata con la prima sezione
dello schema sopra riportato.
Esaminiamo ora un paio di esempi pratici.
1) 11 doppie a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base,
ridotto n-1.
Divideremo le 11 partite in due sezioni, la prima di 5 partite e la seconda
di 6 partite, per cui sulle prima sezione avremo una colonna base di cinque
segni 1 e sulla seconda sezione una colonna base di 6 segni 1.
Sulla prima sezione faremo ruotare uno e due errori in tutte le posizioni
possibili, mantenendo la colonna base sulla seconda sezione:
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
Correzione di un errore sulla colonna
colonna base della prima sezione = 5 colonne.
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
Correzione di due errori sulla colonna
base della prima sezione = 10 colonne.
Successivamente manterremo la colonna base sulla prima sezione, e, al
contrario faremo ruotare due errori sulla seconda sezione:
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
Correzione di due errori sulla colonna base
della seconda sezione = 15 colonne.
Il ridotto n-1 a correzione a tutto campo di 0-1-2-3 errori sulla colonna
base risulterà pertanto composto da
5 + 10 + 15 = 30 colonne.
2) 8 triple a correzione di 0-1-2-3 errori sulla base,
ridotto n-1.
Avremo, in questo caso, due sezioni di 4 partite ciascuna.
Il sistema comporterà uno sviluppo di 56 colonne (8 + 24 + 24) e, con
l'utilizzo di tutti i possibili accorpamenti, assumerà il seguente aspetto:
X2
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
Lascerò a chi desideri esercitarsi la costruzione di tutti gli altri
possibili sistemi, avvertendo che, nel caso di sistemi misti, per trovare le
soluzioni ottimali sarà necessario scegliere, di volta in volta, la
collocazione più idonea per il posizionamento delle varianti triple.
Inoltre ricordo che, per la costruzione dei correttori costituiti da un
numero di eventi inferiore alle 6 partite, la metodologia rimane la stessa,
mentre le posizioni degli errori sulle tavole corrispondenti diminuiscono.
Di certo, anche la perfetta realizzazione di tutte le possibili soluzioni,
sino alle 14 triple, non rappresenta, comunque, una eccelsa conquista
sistemistica: prova ne sia il fatto che non li abbiamo neanche presi in
considerazione nel momento in cui abbiamo stilato le nostre tabelle dei
primati.
Semplicemente, questi sistemi vanno considerati per quello che in realtà
sono: un altro tassello nel nostro viaggio alla scoperta dell'affascinante
mondo della sistemistica, niente di meno , niente di più!
SISTEMI A VINCITE MULTIPLE
Una tipologia di sistemi molto interessante è costituita dai ridotti,
biridotti, triridotti etc., assoluti o condizionati, a garanzia di vincite
multiple.
Mentre lo scopo della costruzione dei sistemi sinora esaminati era quello della ricerca del minor numero di colonne necessarie per garantire la singola vincita (n-1 ed n-2, ma lo stesso criterio va ritenuto valido anche per i ridotti n-3 etc.), lo scopo dei ridotti (e/o biridotti e/o triridotti) a vincite multiple è quello di ricercare il minor numero di colonne possibili atte a garantire un numero di vincite superiori all'unità (2,3,4 etc.).
Mentre lo scopo della costruzione dei sistemi sinora esaminati era quello della ricerca del minor numero di colonne necessarie per garantire la singola vincita (n-1 ed n-2, ma lo stesso criterio va ritenuto valido anche per i ridotti n-3 etc.), lo scopo dei ridotti (e/o biridotti e/o triridotti) a vincite multiple è quello di ricercare il minor numero di colonne possibili atte a garantire un numero di vincite superiori all'unità (2,3,4 etc.).
Il metodo più brutale per la costruzione di tali sistemi consiste
nell'utilizzare un sistema a garanzia di una sola vincita tante volte quante
sono le vincite desiderate (ad esempio, se si vogliono due vincite si usa due
volte un ridotto a garanzia di singola vincita).
E' ovvio che questo metodo non è assolutamente conveniente.
Infatti a chi gioverebbe spendere il doppio per ottenere, ad esempio, la
garanzia di due vincite n-1, quando, spendendo solo la metà, si ha, comunque,
la garanzia di una vincita?
Risulta quindi evidente che i sistemi a garanzia di vincite multiple vanno
giocati soltanto nel caso in cui il loro sviluppo colonnare sia inferiore al
numero di colonne che si ottengono dalla semplice moltiplicazione di un sistema
a garanzia di una vincita per il numero di vincite desiderato.
Purtroppo non sempre si riesce ad ottenere una differenza di sviluppo
colonnare tra una versione autonoma a vincite multiple e una banale ripetizione
di un sistema a singola vincita tante volte quante il numero di vincite
desiderato.
E' il caso, ad esempio, del ridotto assoluto 2(n-1) del sistema di 7
doppie, che consta di 32 colonne, ovvero tante colonne quante il corrispondente
sistema a singola vincita raddoppiato.
Altro caso analogo è dato dal ridotto 2(n-1) di 2t2d col. 12, tante quante
il raddoppio del sistema a vincita singola.
Questo tipo di sistemi a vincite multiple non presenta alcun interesse
sistemistico, per cui ci occuperemo di soluzioni autonome, il cui R.R. relativo
risulti superiore al R.R. del corrispondente sistema a singola vincita.
16
Doppie 2(n-1) col. 16
Incidentalmente, quando ci occupavamo del ridotto di sei doppie (14^
puntata), abbiamo già avuto modo di parlare di una versione di 16 colonne di
tale sistema, a garanzia di due vincite ridotte.
Esamineremo, ora, un metodo alternativo per ottenere questo sistema.
Si abbia il noto ridotto assoluto n-1 di 7 doppie:
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
Cancellando l'ultima riga di tale sistema (ma potremmo cancellare una
qualsiasi altra riga a scelta) e lasciando inalterato il resto dello sviluppo,
otterremo il seguente sistema di 6 doppie, 16 colonne, a garanzia 2(n-1):
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
Esaminando il ridotto n-1 da un altro punto di vista, possiamo anche
considerarlo come costituito da 2 matrici di 6 doppie, ciascuna di 8 colonne;
la prima di queste viene abbinata al segno 1 (primo ridotto di una doppia), la
seconda al segno X (secondo ridotto di una doppia).
In effetti ciascuna delle due matrici rappresenta n-1 tutte le colonne di 6 doppie non giocate: perciò, tralasciando la settima riga del ridotto di 7 doppie avremo un sistema di 16 colonne su 6 doppie, che, nella peggiore delle ipotesi, garantisce minimo 2 vincite n-1.
In effetti ciascuna delle due matrici rappresenta n-1 tutte le colonne di 6 doppie non giocate: perciò, tralasciando la settima riga del ridotto di 7 doppie avremo un sistema di 16 colonne su 6 doppie, che, nella peggiore delle ipotesi, garantisce minimo 2 vincite n-1.
La tecnica di eliminare una doppia da un qualsiasi sistema assoluto per
ottenerne un secondo con una doppia in meno a garanzia di doppia vincita ha
valenza per tutti i sistemi senza condizione: si tratta quindi di un principio
che trova applicazione in generale (anche se non sempre i risultati
conseguibili risultano eclatanti).
Per lo stesso principio, eliminando una tripla da un qualsiasi sistema
senza condizioni, si ottengono tre matrici ciascuna delle quali garantisce
almeno una vincita, per cui, in conclusione, si ottiene un sistema a garanzia
minima di tre vincite.
Conseguentemente, eliminando una quadrupla si ottiene un sistema a quattro
vincite ...e così di seguito.
Da queste considerazioni si giunge anche alle seguenti conclusioni:
1) Per calcolare il rapporto di riduzione teorico (1^ puntata) di un
sistema senza condizioni a doppia vincita si deve calcolare il R.R. teorico del
corrispondente sistema maggiorato di una doppia.
Pertanto il limite teorico del sistema a doppia vincita coinciderà con il limite teorico del corrispondente sistema a garanzia di una sola vincita maggiorato ,appunto, di una doppia.
Pertanto il limite teorico del sistema a doppia vincita coinciderà con il limite teorico del corrispondente sistema a garanzia di una sola vincita maggiorato ,appunto, di una doppia.
2) Per calcolare il rapporto di riduzione teorico (1^ puntata) di un
sistema senza condizioni a tripla vincita si deve calcolare il R.R. teorico del
corrispondente sistema maggiorato di una tripla ...e così di seguito.
Esempio: il R.R. teorico di 6d assolute 2(n-1) sarà identico al R.R. del corrispondente sistema n-1 maggiorato di una doppia (6 + 1 = 7 doppie).
6d 2(n-1)
limite teorico 128/8=16
R.R. teorico 128/16=8
limite teorico 128/8=16
R.R. teorico 128/16=8
Poichè i limiti di riduzione teorici per questo sistema coincidono con
quelli effettivamente raggiunti, se ne deduce che trattasi di un sistema
ridotto perfetto a doppia vincita.
******
4
Triple 4(n-1) col. 27
Esaminiamo ora un altro sistema a vincite multiple.
Per ottenere un sistema ridotto di 4 triple a garanzia minima di 3 vincite conosciamo due diverse metodologie:
Per ottenere un sistema ridotto di 4 triple a garanzia minima di 3 vincite conosciamo due diverse metodologie:
a) Possiamo usare tre volte un ridotto n-1 di 4 triple 9 colonne.
b) Possiamo partire dal 5 triple n-1 di 27 colonne ottenuto per
moltiplicazione del 4 triple ridotto con una tripa integrale e cancellare una
qualsiasi tripla, lasciando inalterato il resto dello sviluppo.
In entrambi i casi il sistema ottenuto risulterebbe, in base alle
considerazioni fatte più sopra, non conveniente.
Esiste però anche un'altra soluzione, migliore delle precedenti, che siamo
già in grado di applicare: dobbiamo utilizzare un semi integrale di 4 triple.
Il semi integrale di 4 triple sarà costituito da 27 colonne (81/3) e ci
garantirà minimo 4 vincite (tante vincite quante sono le varianti triple).
Per costruire un semi integrale di 4 triple conviene partire dai semi
integrali di 2 triple, moltiplicando ciascuno di essi per un altro semi
integrale di 2 triple:
1
|
X
|
2
|
|
1
|
X
|
2
|
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
|
X
|
2
|
1
|
|
2
|
1
|
X
|
---
|
---
|
---
|
+
|
---
|
---
|
---
|
+
|
---
|
---
|
---
|
1
|
X
|
2
|
|
1
|
X
|
2
|
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
|
X
|
2
|
1
|
|
2
|
1
|
X
|
Ciascuna delle 3 sezioni poste a "numeratore" va moltiplicata per
la corrispondente sezione a "denominatore", in questo modo:
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
2
|
2
|
2
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
2
|
2
|
2
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
2
|
2
|
2
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
2
|
2
|
2
|
X
|
X
|
X
|
2
|
2
|
2
|
1
|
1
|
1
|
2
|
2
|
2
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
2
|
1
|
X
|
Il sistema ottenuto con questo metodo presenta sempre uno sviluppo di 27
colonne, ma garantisce, in compenso, 4 vincite al posto delle tre vincite prima
ipotizzate: pertanto questo sistema risulta conveniente).
APPROFONDIMENTI SUI SISTEMI A CORREZIONE DI
ERRORI.
Nella precedente presentazione dei correttori di errori già precisammo che,
al di là del caso preso in esame (19^ puntata), non esiste un metodo
generalizzato per la costruzione di questo tipo di sistemi: di volta in volta
si deve ricercare la soluzione più idonea al caso specifico preso in esame.
Possono essere necessari dei percorsi molto complessi, oppure può essere
sufficiente un semplice artificio, applicato ad un sistema già conosciuto!
Per rendere più chiaro questo concetto ora presenteremo l'esempio del
correttore da zero a quattro errori su un pronostico di otto doppie.
8 Doppie a correzione di 0,1,2,3,4 errori sulla base, colonne 27 garanzia n-1.
Primato di M. Rosatella (1980); la versione che segue è una nostra
realizzazione autonoma.
Ricordiamo che la base, per convenzione, è sempre rappresentata dalla
colonna che contiene soltanto segni 1 (motermine 1).
Ecco lo schema:
a
|
b
|
c
|
d
|
e
|
f
|
|||||||||||||||||
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
||||||||
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
||||||||
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
||||||||
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
1
|
||||||||
--
|
--
|
--
|
+
|
--
|
--
|
--
|
+
|
--
|
--
|
--
|
+
|
--
|
--
|
--
|
--
|
+
|
--
|
--
|
--
|
--
|
+
|
--
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
|||||||||||
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
1
|
X
|
|||||||||||
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
|||||||||||
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
|||||||||||
g
|
h
|
i
|
l
|
m
|
n
|
a*g
|
+
|
b*h
|
+
|
c*i
|
+
|
d*l
|
+
|
e*m
|
+
|
f*n
|
||
3*2
|
+
|
3*2
|
+
|
3*2
|
+
|
4
|
+
|
4
|
+
|
1
|
=
|
27
|
Per ottenerne lo sviluppo completo ovviamente si devono moltiplicare, in
ciascuna delle sei sezioni, le colonne a "numeratore" per quelle a
"denominatore".
Osserviamo attentamente lo schema di questo sistema.
g,h,i le riconosciamo: si tratta delle tre matrici pari di 4 doppie che
contengono le colonne con 2 errori sulla base. Ciascuna di esse aggancia n-1 le
colonne di 4 doppie con 1 e 3 errori.
Pertanto i corrispettivi "numeratori" a,b,c devono essere dei correttori da zero a due errori.
Se l'assunto è vero per a, in realtà b e c lasciano scoperta la colonna d, la quale trova copertura tramite l'aggancio di h ed i in l, che contiene le colonne di 4 doppie con un errore.
Pertanto i corrispettivi "numeratori" a,b,c devono essere dei correttori da zero a due errori.
Se l'assunto è vero per a, in realtà b e c lasciano scoperta la colonna d, la quale trova copertura tramite l'aggancio di h ed i in l, che contiene le colonne di 4 doppie con un errore.
Quanto ad l, il corrispondente numeratore deve essere un correttore da zero
a tre errori (cioè deve rappresentare minimo n-1 15 colonne di 4 doppie).
d rappresenta direttamente 5/15 colonne, le altre 10 trovano copertura in
a,b,c, oppure in e, in quanto g,h,i ed m (la monotermine 1) agganciano le
colonne contenute in l.
m deve essere abbinata a "numeratore" con un ridotto completo di
4 doppie (correzione di 0,1,2,3,4 errori): e lascia scoperta la colonna
contenuta in d, che trova copertura tramite l'aggancio a
"denominatore" di m con l.
n (la monotermine X) deve essere abbinata a "numeratore" con la
monotermine 1 (f): questa singola colonna rappresenta anche zero errori a
"numeratore" con i tre errori a "denominatore".
Invece i tre errori a "denominatore" abbinati ad un errore a "numeratore" sono rappresentati in a, in b oppure in c.
Invece i tre errori a "denominatore" abbinati ad un errore a "numeratore" sono rappresentati in a, in b oppure in c.
E' questa la ragione per cui non è necessario porre in gioco i tre errori
su 4 doppie nella sezione a "denominatore".
Dopo un caso abbastanza complesso vediamo, ora, un sistema che, al
contrario, è molto semplice da ottenere.
7 Doppie a correzione di 0,1,2,3,4,5 errori sulla base, colonne 15 garanzia n-1.
Si abbia il "solito" ridotto assoluto n-1 di 7 doppie:
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
X
|
Ovviamente la colonna contenente 7 segni X rappresenta:
a) per una vincita di 1^ categoria, la colonna con 7 errori in base 1 .
b) per una vincita di 2^ categoria, le 7 colonne con 6 errori in base 1 .
b) per una vincita di 2^ categoria, le 7 colonne con 6 errori in base 1 .
E' pertanto chiaro che tale colonna può essere tranquillamente eliminata,
senza compromettere l'efficacia delle rimanenti 15 colonne, le quali correggono
da zero a cinque errori sulla base.
Con l'artificio di trasformare le doppie in triple, da questo sistema si
possono ottenere meccanicamente altri sette correttori da zero a cinque errori:
1 Tripla e 6 Doppie colonne 22
2 Triple e 5 Doppie colonne 32
3 Triple e 4 Doppie colonne 46 (l'attuale primato è di 45 colonne)
4 Triple e 3 Doppie colonne 66 (l'attuale primato è di 63 colonne)
5 Triple e 2 Doppie colonne 91 (l'attuale primato è di 85 colonne)
6 Triple e 1 Doppie colonne 125 (l'attuale primato è di 115 colonne)
7 Triple colonne 169 (l'attuale primato è di 153 colonne)
Per quanto ovvio, facciamo notare come, man mano che aumenta il numero
delle triple, parimenti aumenta il divario colonnare tra questi sistemi e il
corrispondente attuale primato.
Questa ulteriore dimostrazione conferma ancora una volta di più la nostra tesi
iniziale, ovvero che in termini di risparmio colonnare, le versioni autonome
sono da preferirsi ai sistemi ottenibili con semplici procedimenti meccanici.
A titolo di curiosità, di seguito riportiamo la versione del correttore da
zero a cinque errori sulla base, colonne 169, il cui unico pregio è, forse, il
buon accorpamento (caratteristica, questa, che, al giorno d'oggi, ci lascia
alquanto indifferenti, dal momento che non è più necessaria la compilazione
manuale delle schedine):
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
X2
|
Nessun commento:
Posta un commento