martedì 28 marzo 2017

APPUNTI DI SISTEMISTICA (seconda parte)

IL RIDOTTO PERFETTO DI 3 DOPPIE

 

Si osservi la colonna seguente:
1
1
Già si è detto che questa colonna del primo semi integrale di due doppie rappresenta n-1 tutte le colonne dell'integrale di due doppie, con l'eccezione della colonna sottostante
X
X
la quale, analogamente alla precedente, rappresenta n-1 tutte le colonne del sistema integrale, tranne la colonna contraddistinta da due segni 1.
In sistemistica insiemi colonnari che denotano caratteristiche di rappresentatività
similari alle precedenti due colonne vengono denominati matrici.
Le matrici sono sviluppi parziali di un sistema integrale, contraddistinti da analogie di rappresentatività rispetto alle colonne dell'integrale rimaste escluse dalle matrici stesse.
Anche il concetto di matrice riveste importanza fondamentale per la sistemistica tradizionale. Non necessariamente le matrici si rappresentano vicendevolmente, anzi le matrici in senso classico non si rappresentano tra loro (matrici ortodosse).
In un sistema ridotto la carenza di rappresentatività reciproca tra le matrici viene recuperata tramite l'abbinamento delle medesime con una serie di sistemi ridotti differenziati i quali, complessivamente, devono contenere (condizione necessaria alla validità del sistema che si vuole ottenere) tutte le colonne del corrispondente sistema integrale.
L'esempio pratico sul sistema ridotto di tre doppie chiarirà i concetti sopra espressi.
Per ottenere questo sistema dobbiamo abbinare ciascuna delle due matrici di due doppie a un sistema ridotto di una doppia (riduttori), in questo modo:
2 DOPPIE
MATRICI
1
1
X
X




1 DOPPIA
RIDUTTORI
1
X

 

La linea di frazione sta a simboleggiare che le colonne poste a numeratore devono essere moltiplicate per le colonne poste a denominatore (ma in questo caso 1*1=1).
Il riduttore di 3 doppie assume pertanto la seguente configurazione:
1
X
1
X
1
X
Questo sistema è un ridotto perfetto perché il rapporto di riduzione teorico del sistema di 3 doppie (8/4=2) coincide col rapporto di riduzione che effettivamente si riesce a raggiungere.
Un secondo ridotto di tre doppie si ottiene, sempre dalle due matrici precedenti, semplicemente invertendo tra loro i due ridotti d'aggancio.
Allo stesso modo altri due sistemi ridotti si ottengono dal secondo semi integrale di due doppie, selezionandone le matrici e ripetendo con i soliti due ridotti d'aggancio gli abbinamenti di cui sopra.

1
X
1
X
1
X
1
X
1
X
1
X
X
1
X
1
1
X
X
1
1
X
X
1

 

Questi quattro sistemi di tre doppie (A,B,C,D) rappresentano l'esatta scomposizione dell'integrale, senza nessuna ripetizione colonnare.
Essi sono perfettamente equivalenti e l'uso di uno piuttosto che degli altri è assolutamente indifferente. Perché allora costruire quattro differenti sistemi ridotti, dal momento che sarebbe stato sufficiente ottenerne uno solo?
L'esatta scomposizione dell'integrale di questi piccoli sistemi in una serie di riduttori differenziati è un procedimento indispensabile per la costruzione di ridotti di maggiori dimensioni.
Teoricamente quando aumentano le varianti di un sistema dovrebbe aumentare anche il rapporto di riduzione.
In realtà ciò non sempre avviene: dal ridotto di 3 doppie derivano infatti (per semplice moltiplicazione o per trasformazione di una doppia in tripla) tre altri sistemi.
Essi, non essendo purtroppo ottenibili in maniera autonoma, mantengono lo stesso rapporto di riduzione del ridotto di 3 doppie, cioè quattro.
Tali sistemi sono:
Quattro doppie colonne 4
Si ottiene da uno qualsiasi dei 4 ridotti di 3 doppie moltiplicandolo per una doppia integrale (2*2=4).
1
X
1
X
1
X
1
X
1
X
1
X
1
1
X
X

 

Una tripla e due doppie colonne 3
Si ottiene da uno qualsiasi dei 4 ridotti di 3 doppie trasformando una doppia in tripla
(ad esempio trasformando il segno X in 2 sulla prima riga, mentre il segno 1 rimane invariato).

1
X
2
1
X
X
1
X
X

 

In pratica è stata aggiunta una colonna con il segno 2 al posto del segno X sulla prima riga: il concetto della trasformazione di una doppia in tripla è semplicemente questo piccolo artificio.
Una tripla e tre doppie colonne 6
Si ottiene indifferentemente sia moltiplicando 1T2D per una doppia integrale sia trasformando una doppia in tripla nel sistema di 4D.

 

1
X
2
1
X
2
1
X
X
1
X
X
1
X
X
1
X
X
1
1
1
X
X
X


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