martedì 2 gennaio 2018

IL RITARDO CRONOLOGICO

La statistica più conosciuta
di Mauro Ulivi


   
Quando ci apprestiamo a valutare il grado di maturità di una combinazione, il primo parametro che utilizziamo è quello di verificare da quante estrazioni essa non viene sorteggiata. Questa operazione ci permette di stabilire il ritardo cronologico al momento dell’indagine che sulle colonne della stampa specializzata viene sovente indicato con la sigla RC. Prima dell’avvento della seconda estrazione settimanale (marzo 1997) era prassi comune affermare che un numero ritardava da X settimane, con l’istituzione del sorteggio del mercoledì è più corretto parlare di estrazioni di ritardo. Purtroppo la forza dell’abitudine porta spesso a scrivere settimane anziché estrazioni, ma col trascorrere del tempo fortunatamente questo errore va scomparendo.

Dovendo stabilire il ritardo cronologico di una combinazione multipla tipo una coppia o una terzina, dobbiamo sempre considerare il ritardo minimo della stessa. Se ad esempio, nella ruota di Bari abbiamo i numeri 31 e 35 che tardano rispettivamente da 138 e da 67 estrazioni, il ritardo cronologico della coppia sarà di 67 sorteggi. Lo stesso vale per gli ambi, i terni ecc. infatti se esaminiamo due ambi aventi come ritardo: il primo 100 estrazioni e il secondo 80, il ritardo dei due ambi considerati insieme sarà di 80 estrazioni che equivale appunto al ritardo minimo dei due. Ilritardo globale di una combinazione invece prevede la somma dei ritardi dei singoli elementi che la compongono e anche questo parametro può tornarci utile in fase di analisi. Nel nostro esempio il ritardo globale dei numeri 31 e 35 sulla ruota di Bari sarà di 205 estrazioni (138 + 67 = 205).

Per quanto riguarda la sorte di estratto sono in molti a pensare che un numero avendo superato le 100 estrazioni di assenza possa essere considerato maturo per il sorteggio. Alcuni mass media e i soliti pressappochisti alimentano queste credenze, indicando i numeri centenari come le migliori soluzioni di gioco. Basterebbe invece verificare che cosa è successo in quasi 130 anni di sorteggi per rendersi conto che un numero può raggiungere e anche superare le 200 estrazioni di ritardo. Immaginatevi quali catastrofici effetti potrebbe avere una condotta di gioco che prevede l’attacco a un numero quando esso manca all’appello appena da un anno.

Già nei lontani anni trenta un valente studioso dell’epoca, l’Ing. Samaritani, riuscì a stabilire matematicamente, tramite apposite formule, il massimo ritardo teorico che può essere raggiunto da una qualsiasi combinazione. La sua opera “La teoria e il calcolo matematico dei ritardi”è tutt’oggi considerata una sorta di “bibbia” per chi si propone di studiare il Lotto sotto l’aspetto scientifico. Purtroppo la prematura scomparsa di questo grande personaggio ha impedito allo stesso di sviluppare ulteriormente i suoi studi. E’ per merito di Leontino Gorgia che certe intuizioni del Samaritani sono state in seguito approfondite e divulgate al grande pubblico tramite la stampa.   

Sia i massimi ritardi statistici che quelli teorici possono dunque tornarci utili per poter effettuare dei confronti con la combinazione che stiamo analizzando, ma essendo strettamente legati all’aumentare della massa estrazionale, sono di conseguenza soggetti ad eventuali incrementi col passare degli anni, un po’ come avviene con i record dell’atletica leggera. Considerare questi max storici come dei limiti insuperabili, può essere molto pericoloso soprattutto se vengono esposte cifre considerevoli nell’inseguire un numero, basti pensare ad alcuni massimi ritardi teorici matematicamente calcolati che nella storia del Lotto sono stati a loro volta superati e che quindi hanno solo un valore indicativo.

Il ritardo cronologico, considerato da solo, assume quindi un’importanza relativa, a meno che non ci si trovi in presenza di valori altissimi, ma questo capita di rado. Qualcuno a questo punto potrebbe obbiettare che in questo modo le occasioni di gioco diventano rarissime, in quanto i numeri che superano le 160-170 estrazioni di ritardo sono pochi. Per fortuna in nostro soccorso vengono altri tipi di statistiche di cui parleremo nei prossimi interventi.

Mauro ULIVI

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