martedì 2 gennaio 2018

TERMINOLOGIA

Modi diversi per definire la stessa cosa

di Mauro Ulivi



I cultori più preparati, che nel corso degli anni hanno illuminato il panorama lottistico con le loro geniali intuizioni, si sono anche dovuti far carico di definire le varie situazioni con i termini più appropriati. Essendosi susseguite sempre nuove scoperte per la classificazione dei numeri, delle combinazioni e delle varie statistiche che si possono effettuare, si è anche venuto a creare il problema di uniformare il linguaggio. Purtroppo non sempre ciò è stato possibile e si è innescata una certa confusione nella mente di coloro che solo da poco si avvicinavano a questo gioco. I casi più eclatanti per fortuna non sono molti e in questo articolo proveremo a fare un po’ di chiarezza in merito, a beneficio soprattutto di coloro che non hanno ancora molta confidenza con la materia. Teniamo a precisare che il nostro scopo è solo quello di fare un po’ di luce e non certo quello di prendere posizione in un senso o nell’altro.

Il primo esempio è quello del ritardo relativo e del ritardo di posizioneche in pratica fanno riferimento alla stessa cosa. Questa forma di ritardo s’inizia a contare dal momento in cui un numero diventa capolista nella sua ruota d’appartenenza fino alla data del suo sorteggio. Alcuni studiosi usano la definizione ritardo relativo, mentre altri amano riferirsi a questa forma di ritardo con il termine ritardo di posizione. Niente di sbagliato nei due casi, solo che alcuni differenziano il ritardo relativo dal ritardo di posizione, indicando il secondo con riferimento alla posizione di ognuno dei 90 numeri nel tabellone analitico.

Da questo tipo di ritardo ne discende direttamente un altro e anche qui la terminologia usata è differente. Ci riferiamo al ritardo relativo comparato anche definito ritardo di posizione derivata (o di 2° grado). Questa forma di ritardo considera i 10 capolista di ogni ruota ordinati in modo decrescente rispetto al ritardo relativo o di posizionedi ognuno di essi. Il ritardo si conterà dal momento che un numero e la ruota d’appartenenza andranno ad occupare il primo posto in testa alla graduatoria, fino al momento del sorteggio. I ritardi, in genere molto contenuti, si prestano ad un gioco di speculazione continua.

Altro caso è quello dei numeri determinati o isotopi e anche qui il riferimento è identico, stiamo parlando degli estratti che nel tabellone dei ritardi occupano lo stesso posto estrazionale (1° estratto, 2°, 3°, 4° e 5°). Il termine isotopo (stesso posto) viene usato da alcuni studiosi, mentre la definizione determinati è cara ad altri cultori, ma il significato pratico non cambia.

Come abbiamo visto ci sono delle definizioni diverse che fanno capo allo stesso argomento e siccome riteniamo questi temi di primaria importanza nello studio del Lotto, crediamo di aver fatto cosa gradita ai lettori avendo cercato di spiegare a cosa si riferiscono certi termini che di frequente troviamo sulla stampa specializzata.

Mauro ULIVI

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