La legge del terzo è una di quelle “certezze” matematiche della roulette
che si applica dandola per scontata o cercando di dimostrarla empiricamente in
un numero a volte limitato di colpi. Quasi nessuno si è soffermato nel cercare
di dare una spiegazione matematica a questa legge.
Nel 1984 fece esordio la rivista ludologica “Il rosso e il nero”, per
continuare il cammino iniziato dal bollettino del centro sudi del commendator
Delaiti che aveva chiuso le pubblicazioni. Gli editori si dedicarono ad
approfondire l'aspetto matematico dei vari sistemi mediante l'utilizzo di
calcolatori (computer) che a quel tempo cominciavano a fare la loro comparsa.
Data l'importanza della legge del terzo per gli studiosi della roulette,
con questa esordirono per calcolarne matematicamente la veridicità .
Romano Desma in quella rivista illustrò le fondamenta teoriche e
matematiche alla base della legge del terzo. Un'esposizione chiara ed efficace
che riproponiamo qui di seguito e che sarà di certo utile agli appassionati che
non hanno avuto occasione di leggerla.
Legge del terzo – di Romano Desma
L'osservazione che si applica a tutti i giochi ciclici compreso il lotto, è
la seguente:
nel corso di una rotazione completa (37 colpi nel caso della roulette)
appaiono mediamente solo i 2/3 dei numeri che compongono il gioco.
Per effettuarne la dimostrazione matematica, abbiamo ritenuto opportuno
limitare i numeri da 1 a 9 (la media dei carrè su 36 numeri, se si vuole, come
pure i risultati di una ipotetica roulette con solo numeri nel cilindro) allo
scopo di non ingombrare l'argomentazione con cifre spropositamente alte.
Innanzitutto è necessario determinare quante siano le sequenze di 9 numeri
che possono verificarsi in 9 colpi, che sono 387.420.489. Il risultato (9 alla
nona) è tale in quanto dopo il primo colpo che darà luogo ad uno dei 9
risultati possibili, anche il secondo colpo darà luogo ad uno dei 9 possibili e
così via.
Si tratta per dirla tecnicamente di “disposizione con ripetizione”.
Queste 387.420.489 disposizioni differiscono sia per i numeri che le compongono che per la loro disposizione. Ad esempio la serie 1 1 2 3 4 5 6 7 8 è diversa dalla serie 2 3 4 5 6 7 8 1 1 pur avendo gli stessi numeri che la compongono.
Si tratta per dirla tecnicamente di “disposizione con ripetizione”.
Queste 387.420.489 disposizioni differiscono sia per i numeri che le compongono che per la loro disposizione. Ad esempio la serie 1 1 2 3 4 5 6 7 8 è diversa dalla serie 2 3 4 5 6 7 8 1 1 pur avendo gli stessi numeri che la compongono.
Cerchiamo ora di definire la costante di ciascuna disposizione o, per dirla
tecnicamente tentiamo di definire tuttelle possibili combinazioni.
Prima di tutto quelle composte da numeri tutti uguali fra loro ad esempio:
§
1) 1 1 1 1 1 1 1 1 1
§
2 )1 2 3 4 5 6 7 8 9
poi, quelle composte da una coppia e da numeri tutti diversi sia tra loro
che da quelli che compongono la coppia, ad esempio:
§
3) 1 1 2 3 4 5 6 7 8
come anche quelle composte da due coppie di numeri diversi tra loro e da
altri numeri diversi sia tra loro che da quelli che compongono la coppia.
§
4) 1 1 2 2 3 4 5 6 7
e così via per le restanti combinazioni, per ciascuna delle quali
riportiamo un esempio riassumendole tutte in una unica tabella.
Avendo dimostrato almeno in parte il procedimento possiamo ora elencare per
ciascuno dei nostri 30 esempi il numero di casi possibili o probabilità.
#
|
Esempio
|
#
|
Esempio
|
#
|
Esempio
|
1
|
1 1 1 1 1 1 1 1 1
|
11
|
1 1 1 2 2 2 3 4 5
|
21
|
1 1 1 1 1 2 2 3 4
|
2
|
1 2 3 4 5 6 7 8 9
|
12
|
1 1 1 2 2 2 3 3 4
|
22
|
1 1 1 1 1 2 2 3 3
|
3
|
1 1 2 3 4 5 6 7 8
|
13
|
1 1 1 2 2 2 3 3 3
|
23
|
1 1 1 1 1 2 2 2 3
|
4
|
1 1 2 2 3 4 5 6 7
|
14
|
1 1 1 1 2 3 4 5 6
|
24
|
1 1 1 1 1 2 2 2 2
|
5
|
1 1 2 2 3 3 4 5 6
|
15
|
1 1 1 1 2 2 3 4 5
|
25
|
1 1 1 1 1 1 2 3 4
|
6
|
1 1 2 2 3 3 4 4 5
|
16
|
1 1 1 1 2 2 3 3 4
|
26
|
1 1 1 1 1 1 2 2 3
|
7
|
1 1 1 2 3 4 5 6 7
|
17
|
1 1 1 1 2 2 2 3 4
|
27
|
1 1 1 1 1 1 2 2 2
|
8
|
1 1 1 2 2 3 4 5 6
|
18
|
1 1 1 1 2 2 2 3 3
|
28
|
1 1 1 1 1 1 1 2 3
|
9
|
1 1 1 2 2 3 3 4 5
|
19
|
1 1 1 1 2 2 2 2 3
|
29
|
1 1 1 1 1 1 1 2 2
|
10
|
1 1 1 2 2 3 3 4 4
|
20
|
1 1 1 1 1 2 3 4 5
|
30
|
1 1 1 1 1 1 1 1 2
|
Come si noterà in fin dei conti con appena 30 combinazioni abbiamo
“razionalizzato” le ben 387.420.489 disposizioni con ripetizioni possibili.
Bene, esaminiamo l'esempio numero 1, esso illustra la
possibilità che un solo numero dei 9 considerati appaia consecutivamente 9
volte. Trattandosi di 9 numeri è agevole dedurre come le possibilità totali che
un numero totale dei 9 considerati si ripeta 9 volte sia:
1 x 9 = 9
ovvero, eguale alla probabilità della combinazione relativa al singolo numero moltiplicata per il totale dei numeri considerati.
1 x 9 = 9
ovvero, eguale alla probabilità della combinazione relativa al singolo numero moltiplicata per il totale dei numeri considerati.
Esaminiamo ora l'esempio numero 2, che illustra la possibilitò che tutti
i numeri considerati siano diversi tra loro [ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 ]
Come già detto, ciascun numero può apparire indifferentemente al termine di
una qualunque delle 9 rotazioni considerate (la prima, la seconda, la terza, la
quarta, etc). Ciò che conta è che il risultato finale sia costituito
dall'apparizione di 9 numeri diversi tra loro in 9 colpi.
Dobbiamo quindi calcolare tutte le possibili rotazioini dei nostri 9 numeri
diversi sulle 9 possibili posizioni (l'ordine di uscita).
Per dirla tecnicamente, dobbiamo calcolare le permutazioni dei nostri 9
numeri. Il numero di tali permutazioni è dato dal fattoriale di 9 (che si
indica con il simbolo 9!) e cioè dal prodotto di
9 x 8 x 7 x 6 x 5 x 4 x 3 x 2 x 1 il cui
risultato è: 362.880
Esaminiamo ora l'esempio numero 3, decisamente meno immediato, che
introdurrà però tutti i singoli elementi che costituiscono nel loro insieme la
chiave di volta della dimostrazione [ 1 1 2 3 4 5 6 7 8 ]
L'esempio numero 3 illustra la combinazione che in gergo pokeristico chiameremmo coppia ovvero due numeri uguali tra loro e diversi da tutti gli altri, mentre tutti gli altri sono diversi fra loro.
L'esempio numero 3 illustra la combinazione che in gergo pokeristico chiameremmo coppia ovvero due numeri uguali tra loro e diversi da tutti gli altri, mentre tutti gli altri sono diversi fra loro.
Due le considerazioni di base:
1. La coppia non deve
necessariamente apparire nel corso dei primi due colpi;
2. la coppia può essere
composta da uno qualunque dei nove numeri considerati che si ripeta due volte.
Per tornare al poker (esemplificazione che desidereremmo però abbandonare),
la coppia può essere composta dalla prima e dalla seconda carta distribuite,
dalla prima e dalla terza, dalla quarta e dalla quinta e così via: è il
risultato finale che conta, e dobbiamo esaminare tutte le possibilità.
Inoltre, e terminiamo qui le esemplificazione pokeristica, la coppia può
essere composta da uno qualunque dei nove numeri considerati.
Esaminiamo separatamente le due questioni.
Esaminiamo separatamente le due questioni.
§
1. Combinazioni dei restanti numeri che non compongono
la coppia.
Stante il fatto che stiamo esaminando i risultati di 9 colpi, dei quali
solo 2 hanno dato un risultato uguale, è agevole dedurre che i restanti 7
risultati saranno dati da 7, dei restanti 8 numeri su 9, che sono, in questo
caso, diversi tra loro.
Bene, quante sono le possibili combinazioni di 8 numeri, considerati in gruppi di 7 ?
Il calcolo combinatorio definisce questo problema come "combinazione di n oggetti a k a k
Bene, quante sono le possibili combinazioni di 8 numeri, considerati in gruppi di 7 ?
Il calcolo combinatorio definisce questo problema come "combinazione di n oggetti a k a k
e quindi nel nostro caso:
ovvero: 8 x 7 x 6 x 5 x 4 x 3 x 2 x 1 / 7 x 6 x 5 x 4 x 3 x 2 x 1
e quindi: 8.
Conosciamo quindi ora il numero delle possibili combinazioni dei restanti 8
numeri, dei 9 considerati, sulle 7 possibili posizioni date dall'esempio numero
3, combinazioni che assommano a 8.
§
2. Possibili permutazioni dei 9 numeri esaminati.
Ripetiamo l'esempio numero 3: [ 1 1 2 3 4 5 6 7 8 ]
Da quanto già esposto, e limitandoci al caso specifico, sappiamo ora che le
combinazioni di numeri che non compongono la coppia sono 8.
Dato che i nostri 9 numeri dell'esempio numero 3, pur avendo dato come risultato una coppia, possono essere usciti in un qualunque ordine, dobbiamo calcolare il numero di possibilità di mescolare tra loro i numeri che hanno dato luogo alla combinazione.
i numeri dell'esempio posso essere anche siposti così [ 1 2 3 4 5 6 7 8 1] oppure così [ 2 3 4 5 6 7 8 1 1 ]
Dato che i nostri 9 numeri dell'esempio numero 3, pur avendo dato come risultato una coppia, possono essere usciti in un qualunque ordine, dobbiamo calcolare il numero di possibilità di mescolare tra loro i numeri che hanno dato luogo alla combinazione.
i numeri dell'esempio posso essere anche siposti così [ 1 2 3 4 5 6 7 8 1] oppure così [ 2 3 4 5 6 7 8 1 1 ]
Tecnicamente, dobbiamo quindi calcolare le permutazioni di n oggetti non
tutti distinti.
Ciò in quanto, essendoci una coppia, 2 dei numeri considerati sono uguali tra loro.
Ciò in quanto, essendoci una coppia, 2 dei numeri considerati sono uguali tra loro.
La formula è:
ove k(1), k(2), k(p) rappresentano la consistenza numerica dei gruppi di
numeri uguali fra loro.
Nel nostro caso quindi: 9 x 8 x 7 x 6 x 5 x 4 x 3 x 2 / 2
ovvero: 181.440
Rammentando che tutto quanto esposto può applicarsi indifferentemente ad
uno qualunque dei nostri 9 numeri, possiamo finalmente calcolare il numero
delle probabilità di uscita di una coppia di numeri uguali in 9 colpi di una
ipotetica roulette con soli 9 numeri.
In base a tutto quanto esposto, tale probabilità è data da:
§
8 il numero delle combinazioni di 8 numeri su sette posizioni, moltiplicato
per:
§
181.440 il numero delle permutazioni nei nove numeri, moltiplicato per:
§
9 il totale dei numeri considerati,
§
ovvero: 13.063.680
Rifacendoci al totale dei casi possibili, che di 387.420.489 possiamo
quindi affermare che nel 3,372% dei casi, il risultato di nove colpi sarà di
una sola coppia.
ovvero: 13.063.680 / 387.420.489 x 100 = 3,372%
Avendo dimostrato almeno in parte il procedimento possiamo ora elencare per
ciascuno dei nostri 30 esempi il numero di casi possibili o probabilità.
#
|
Esempio
|
Probabilità
|
#
|
Esempio
|
Probabilità
|
#
|
Esempio
|
Probabilità
|
||
1
|
1 1 1 1 1 1 1 1 1
|
9
|
11
|
1 1 1 2 2 2 3 4 5
|
12.700.800
|
21
|
1 1 1 1 1 2 2 3 4
|
2.286.144
|
||
2
|
1 2 3 4 5 6 7 8 9
|
362.880
|
12
|
1 1 1 2 2 2 3 3 4
|
7.620.480
|
22
|
1 1 1 1 1 2 2 3 3
|
190.512
|
||
3
|
1 1 2 3 4 5 6 7 8
|
13.063.680
|
13
|
1 1 1 2 2 2 3 3 3
|
141.120
|
23
|
1 1 1 1 1 2 2 2 3
|
254.016
|
||
4
|
1 1 2 2 3 4 5 6 7
|
68.584.320
|
14
|
1 1 1 1 2 3 4 5 6
|
7.620.480
|
24
|
1 1 1 1 1 2 2 2 2
|
9.072
|
||
5
|
1 1 2 2 3 3 4 5 6
|
76.204.800
|
15
|
1 1 1 1 2 2 3 4 5
|
19.051.200
|
25
|
1 1 1 1 1 1 2 3 4
|
254.016
|
||
6
|
1 1 2 2 3 3 4 4 5
|
14.288.400
|
16
|
1 1 1 1 2 2 3 3 4
|
5.715.360
|
26
|
1 1 1 1 1 1 2 2 3
|
127.008
|
||
7
|
1 1 1 2 3 4 5 6 7
|
15.240.960
|
17
|
1 1 1 1 2 2 2 3 4
|
3.810.240
|
27
|
1 1 1 1 1 1 2 2 2
|
6.048
|
||
8
|
1 1 1 2 2 3 4 5 6
|
76.204.800
|
18
|
1 1 1 1 2 2 2 3 3
|
635.040
|
28
|
1 1 1 1 1 1 1 2 3
|
18.144
|
||
9
|
1 1 1 2 2 3 3 4 5
|
57.153.600
|
19
|
1 1 1 1 2 2 2 2 3
|
158.760
|
29
|
1 1 1 1 1 1 1 2 2
|
2.592
|
||
10
|
1 1 1 2 2 3 3 4 4
|
3.810.240
|
20
|
1 1 1 1 1 2 3 4 5
|
1.905.120
|
30
|
1 1 1 1 1 1 1 1 2
|
648
|
||
Ebbene, esaminiamo le caratteristiche dei nostri esempi.
§
Quali sono quelli che presentavano un solo numero uscito e quante le
relative probabilità?
L'esempio numero 1 con probabilità 9
§
Quali quelli con soli due numeri usciti (il resto sono ripetizioni) e
quante le relative probabilità?
Gli esempi 24,27,29 e 30 e le realtive probabilità sono 18.360 (9.072 +
6.048 + 2.592 + 648)
Proseguendo nell'esame sommando i dati relativi, siamo quindi in grado di
determinare le probabilità che in nove colpi escano 1,2, 3,...9 numeri diversi
tra loro (i restanti numeri saranno quindi ripetizioni):
Rammentando che tale probabilità si riferiscono a quelle totali di
387.420.489 , possiamo ora percentualizzare tali dati.
Possiamo, per primi in base alla documentazione in nostro possesso, pubblicare nel senso proprio della parola le percentuali calcolate matematicamente e non su base empirica della cosiddetta legge del terzo applicata a nove numeri.
Possiamo, per primi in base alla documentazione in nostro possesso, pubblicare nel senso proprio della parola le percentuali calcolate matematicamente e non su base empirica della cosiddetta legge del terzo applicata a nove numeri.
Con base 100, tali percentuali sono le seguenti
Numeri usciti
|
Probabilità
percentuali
|
1
|
0,00000232%
|
2
|
0,00473904%
|
3
|
0,39352591%
|
4
|
6,06485219%
|
5
|
27,12791992%
|
6
|
41,30656084%
|
7
|
21,63676996%
|
8
|
3.37196415%
|
9
|
0,09366567%
|
Quale utile raffronto abbiamo effettuato esperimenti con il calcolatore.
Allo scopo di neglio valutare i dati ed inziare uno studio sullo scarto abbiamo separato i risultati ottenuti dopo 900, 9.000, 90.000 e 900.000 colpi (100, 1.000, 10.000, 100.000 serie di 9) raffrontando i risultati con la media teorica
Allo scopo di neglio valutare i dati ed inziare uno studio sullo scarto abbiamo separato i risultati ottenuti dopo 900, 9.000, 90.000 e 900.000 colpi (100, 1.000, 10.000, 100.000 serie di 9) raffrontando i risultati con la media teorica
100
|
1.000
|
10.000
|
100.000
|
|||||
Numeri
usciti |
Test
|
Media
teorica |
Test
|
media
|
Test
|
Media
teorica |
Test
|
Media
teorica |
1
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
-
|
2
|
-
|
-
|
-
|
-
|
1
|
-
|
3
|
4
|
3
|
-
|
-
|
5
|
4
|
42
|
39
|
380
|
393
|
4
|
6
|
6
|
59
|
61
|
624
|
606
|
6047
|
6065
|
5
|
26
|
27
|
283
|
271
|
2696
|
2713
|
27065
|
27128
|
6
|
46
|
41
|
406
|
413
|
4115
|
4131
|
41439
|
41306
|
7
|
16
|
22
|
213
|
216
|
2184
|
2164
|
21534
|
21637
|
8
|
6
|
4
|
33
|
34
|
362
|
337
|
3399
|
3372
|
9
|
-
|
.
|
1
|
1
|
12
|
9
|
133
|
94
|
Nel constatare l'assoluta corrispondenza dei dati ottenuti con quelli
teorici calcolati, non possiamo riandare con il pensiero a tutti gli autori,
anche grandi, che hanno sin qui "la legge del terzo" come
"misteriosa", senza spiegarne le fondamenta.
Nel licenziare alle stampe questo articolo, di cui avvertiamo l'importanza
senza saperne valutare l'ampiezza, ci fa piacere sottolineare come, ancora una
volta, sia stato un autore italiano a pubblicare qualcosa di veramente
originale in materia di ludologia.
Romano Desma
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